CITAZIONE
Esistono creature dotate del potere di esaudire un desiderio espresso da una ragazza prescelta. In caso la giovane decida di accettare la proposta, il prezzo da pagare è diventare una maga, combattente vita natural durante delle streghe, responsabili di morti violente e suicidi. Madoka Kaname e Sayaka Miki, amiche e compagne di classe delle scuole medie, incontrano una creatura di nome Kyubey che con l'aiuto di Mami Tomoe, una maga, offre alle due la possibilità di realizzare un desiderio. Ma un'altra maga, Homura Akemi, tenta di dissuadere Madoka dal contratto con Kyubey. Madoka scoprirà molto presto che essere una maga è molto più complesso di quanto sembri.
Il primo manga spin-off, Puella Magi Kazumi Magica - The Innocent Malice vede come protagonista la giovane Kazumi, affetta da amnesia dopo essere stata apparentemente rapita.
Il genere delle majocco o delle maghette, si sà, ha sempre avuto molta presa soprattutto in una fascia giovane di lettrici o telespettatrici, che alle noiose e grigie giornate di tutti i giorni preferivano di gran lunga un mondo più colorato e allegro, contrassegnato da ragazzine vestite con abiti scintillanti pieni di accessori frou-frou, armi kawaii e mascotte pucciose, che combattevano il cattivo (alias, la monotonia del quotidiano) a suon di attacchi fantasiosi e parole magiche.
Ebbene, questo genere (a me che sono ancora un po' bambina) ha sempre particolarmente affascinato, sia per la fantasia degli autori nell'inventarsi eroine e magie sempre differenti (anche se alcuni tipi di "clichè" sono costantemente presenti in tutte le opere di questo genere) sia per il messaggio nascosto che forse non tutti riescono a cogliere dietro tale genere, dove si vede una ragazzina molto spesso debole e impacciata crescere, scontrarsi e interagire con personaggi totalmente diversi per carattere.
E allora, ecco che mi metto a sviscerare l'elenco delle majocco della mia infanzia come Sailor Moon (sempre in testa, naturalmente), Card Captor Sakura (seconda dell'elenco ma nella mia testa è a parimerito con la prima), Doremì (lo adoravo! Era troppo carino), etc etc...
Insomma, alla fin fine le modalità del genere majocco sono sempre le stesse: un animaletto da' alla protagonista (molto spesso ingenua e pasticciona) i poteri magici che le servono per sconfiggere i cattivi provenienti da un altro pianeta; al gruppo piano piano si uniscono altre guerriere fino a diventare (spesso) cinque componenti; combattono, si innamorano e in conclusione, sconfiggono il nemico finale, il BOSS dei videogiochi. Punto.
Ma di recente, all'orizzonte nipponico si è affacciato un nuovo anime (poi diventato manga) che ha sbalordito, chi dice giustamente chi invece ingiustamente, i telespettatoti anche di tutto il mondo:
MAHO SHOUJO MADOCA MAGICA, da noi noto con la traslitterazione latina di "
Puella Magi Madoka Magica", un anime di soli 13 episodi (forse faranno tre film, ma sono ancora in fase di lavoro) creato da MagicQuartet.
La particolarità di questo anime è che: niente è come sembra, a cominciare dall'opening che "non dice la verità".
Le atmosfere zuccherose e quasi infantili dei primi episodi, che mostrano le nostre due protagoniste a scuola e alle prese con la sorpresa di aver scoperto un mondo magico, viene totalmente rimossa da scene quasi cruente adatte a tutti tranne che ad un pubblico di bambini.
Le "eroine" non sono affatto mosse (o almeno non tutte) da ideali di giustizia e di pace, anzi il più delle volte a prevalere è la parte più egoista della natura umana. Basti pensare a come sono diventate maghe e a quale scopo: hanno ottenuto un potere immenso dopo aver visto esaudito un proprio desiderio e combattono le streghe non per salvaguardare la città o i civili, ma per ottenere altro potere. Anche la natura della stessa magia è alquanto ambigua: alla classica Mascotte che dona la forza alla maga, quasi supplicandola di aiutarlo, ora si sostutuisce un'altra "creaturina kawaii" ma dallo scopo totalmente differente.
E' la ragazza che deve pregare KB (questo il nome della mascotte di questo anime) a realizzare il desiderio e con esso stipula un patto: io te lo esaudisco, ma tu ammazzi che streghe e il tuo potere deriverà da nient'altro che la tua anima. Niente oggetto magico esterno, tutto viene da dentro le ragazze.
E a lungo andare l'anima si potrebbe corrodere, quindi devi per forza combattere per ottenere la "cura", l'uovo di strega che rallenta l'oscurità ottenuta dalla fatica e dallo sforzo continuo.
E' un anime molto particolare; sia chi lo ama sia chi lo odia non può non ammettere che è distante anni luce dalla storia classica del genere majocco: forse la confezione, la superficialità, è tale e quale alle altre opere, ma di certo la successione degli eventi e il modo in cui sono proposti, non sono gran che adatti ad un pubblico giovane.
L'unica pecca di questo anime è la lunghezza: non sono amante delle produzioni infinite, ma una sana via di mezzo (almeno nel caso di Madoka Magica) si poteva anche fare. I personaggi non sono stati approfonditi molto, tranne Homura Akemi, e la stessa coclusione della storia è troppo frettolosa anche se epica e unica.
Anche le stesse maghe riprendono molto del clichè tipico: la protagonista dal vestito rosa ingenua e pasticciona, l'amica in blu coi capelli corti mascolina e determinata, la finta nemica dallo sguardo freddo ma dal cuore caldo, etc...
Un personaggio che mi è piaciuto molto è il più odiato di tutti: KB, cinico e insensibile per natura della sua specie, che non pensa ad altro che a preservare l'universo a spede di innocenti. A me interessa molto, lo trovo singolare e ben congeniato, meglio delle classiche mascotte.
Quello che mi è piaciuto di meno è stato niente di meno che la protagonista Madoka: troppo statica, solo alla fine si darà una vera svegliata ma appare comunque parecchio strano e forzato il suo modo di reagire in maniera così plateale.
Una nota di merito è senza dubbio per l'audio e le musiche: dall'opening tipica, fino all'ending tenebrosa delle Kalafine, l'OST si contraddistingue per uninsieme di melodie splendide e azzeccate, curate in ogni dettaglio, addirittura dai titoli latini.
Anche lo scomparto tecnico è particolare: la vita di tutti i giorni presenta uno stile più bambinesco e infantile, ma le scene di combattimento all'interno della barriera creata dalla strega è spettacolare e macabro, con continui riferimenti a dipinti famosi (come Picasso e altri) e scenari illusori realizzati divinamente.
A me personalmente è piaciuto molto; non è certo un anime per tutti: bisogna anche essere un po' "fissati" di majocco e di tutte le diramazioni che ne seguono, ma io personalmente lo consiglio non solo per la novità sui-generis che porta, ma anche per guardare qualcosa di nuovo.
